4° Sciopero Globale per il Futuro – Trieste

QUARTO SCIOPERO GLOBALE PER IL FUTURO

Venerdì 29 novembre ci troviamo in piazza per il 4° Sciopero Globale per il Futuro!

PROGRAMMA:

Ore 15 ~ Piazza Goldoni  Partenza del corteo

Ore 17 ~ Piazza Unità Facciamo luce sulla Crisi Climatica. Portiamo tutt* una candela da accendere in piazza!

Ore 18 ~ Piazza Cavana Musica per la giustizia climatica. Dj-set organizzato assieme a Link Trieste.

PERCHÈ SCENDIAMO IN PIAZZA?

Fridays For Future è un movimento globale di attiviste ed attivisti che lotta affinché i potenti della Terra prendano misure concrete per impedire il disastro climatico. Durante la propria breve esistenza il movimento ha collezionato, a livello sia globale che locale, alcune importanti vittorie, tra cui la Dichiarazione di Emergenza Climatica, Ambientale, Ecologica e delle Biodiversità da parte della Regione FVG, e ha dato vita a manifestazioni che hanno portato in piazza milioni di giovani. Molto però è ancora il lavoro da fare per mitigare gli effetti della crisi climatica che stiamo già vivendo e si sta continuamente intensificando (come testimoniato ad esempio dall’alta marea eccezionale che ha recentemente colpito Venezia, Trieste ed altri territori). Purtroppo il tempo è poco: secondo l’ultimo rapporto IPCC, per contenere l’aumento della temperatura media globale entro 1.5°C dall’era pre-industriale è necessario dimezzare le emissioni globali di anidride carbonica entro il 2030 ed azzerarle entro il 2050. Nonostante l’urgenza con cui la crisi climatica andrebbe affrontata, governi ed istituzioni non si sono ancora dimostrati capaci di mettere in atto misure adeguate.

Per questo motivo, torneremo in piazza venerdì 29 novembre. Alle istituzioni mondiali, nazionali, regionali e locali chiediamo:

Di mettere in atto tutte le misure necessarie per contenere l’incremento della temperatura media globale entro 1.5°C rispetto all’era pre-industriale.

Di rendere gratuito il trasporto pubblico su ruote e rotaia, per ridurre le emissioni di CO2 e lo smog, che danneggia la salute dei cittadini.

Di bloccare il consumo di suolo, impedendo ulteriori espansioni urbanistiche per concentrarsi invece sulla riqualifica dell’esistente.

Di provvedere al rimboschimento delle aree lasciate al degrado, oltre che alla tutela ed all’incremento del verde urbano, avvalendosi del contributo di botanici e zoologi.

Di promuovere lo sviluppo di un nuovo modello di produzione agricola sostenibile che favorisca il mantenimento della biodiversità e che eviti l’estinzione di specie animali e vegetali.

Di far pagare economicamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ed ambientali alle grandi aziende che hanno tratto profitto dalla distruzione dell’ambiente e del clima, tutelando invece i lavoratori e le fasce più deboli della popolazione.

Di impegnarsi nell’eliminazione delle plastiche monouso.

Di promuovere un’informazione scientificamente accurata di tutta la popolazione riguardo alle problematiche riguardanti la crisi climatica ed ambientale che stiamo vivendo.

Di dichiarare l’emergenza climatica, un’azione simbolica a cui devono assolutamente seguire misure concrete, immediate ed adeguate. Al fine di sensibilizzare anche i più giovani, chiediamo anche alle scuole ed alle università di dichiarare l’emergenza climatica e di mettere in atto misure atte a ridurre il proprio impatto ambientale.

Molte di queste richieste sono state accolte dalle istituzioni che hanno dichiarato lo stato di emergenza climatica, ma spesso queste dichiarazioni si sono rivelate un mero strumento di «green washing». Scendiamo in piazza quindi anche e soprattutto per chiedere il rispetto degli accordi già presi e per far capire ai politici che garantire un futuro al nostro pianeta è la più grande sfida del nostro tempo, e non soltanto un tema per le prossime campagne elettorali

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